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Bollettino telematico di informazione
a cura del Gruppo di Sperimentazione Informatica
Numero 12 - Aprile 1998
Telematica,
una nuova sfida educativa
Alcune considerazioni su questa
novità nel metodo scout,
che risulta di difficile comprensione ancora a molti capi ed educatori.
Il cosiddetto "cyberspazio",
ovvero lo spazio elettronico di scambio delle informazioni all'interno delle
reti di computer, non è di certo un territorio sconosciuto agli scout,
se si pensa che praticamente tutte le associazioni scout hanno già
accesso a strumenti di comunicazione "in rete".
In Italia la rete telematica ScoutNet
distintivo di ScoutNet |
offre da anni servizi telematici gratuiti
e aiuto per chiunque voglia iniziare a muovere i primi passi usando il proprio
modem come una nuova canoa per imparare a destreggiarsi nel mare delle informazioni.
La ScoutNet italiana appoggia inoltre le attività della ScoutNet europea.
Queste reti si basano sulle cosiddette "tecnologie povere", che
non sono altro che un insieme di tecniche per permettere anche a computer
vecchissimi di "entrare in rete".
I "sentieri elettronici" della telematica "povera" sono ben segnati
e di facile percorrenza, e offrono una ottima alternativa alle "autostrade elettroniche", al mondo delle comunicazioni "in tempo reale",
dai contorni sempre più consumistici, in cui i computer diventano
vecchi nel giro di pochi mesi e sembra che non esista altra rete al di fuori
di InterNet.
Questi sentieri elettronici sono stati aperti a colpi di modem da un gruppo
di volontari con la passione dell'informatica e delle telecomunicazioni.
In particolare all'interno dell'Agesci spicca il lavoro del GSI
stemma del GSI |
(Gruppo di Sperimentazione Informatica),
che oltre a dare un contributo fondamentale alla rete ScoutNet, da anni
stimola l'associazione ad una riflessione seria sulle opportunità
educative dell'informatica e della telematica, con un lavoro forse poco
pubblicizzato ma non certo marginale rispetto alle altre attività
dell'Agesci.
La telematica scout ha messo anche un piede all'interno di InterNet,
realizzando una serie di pagine ipertestuali leggibili in qualsiasi angolo
del pianeta vi sia un collegamento a InterNet.
Purtroppo però i sentieri iniziano a riempirsi di erbacce e sterpaglie
se non c'è nessuno che li percorre.
E' arrivato il momento di imparare a muoversi nella giungla delle reti telematiche
non più per hobby o per passione, ma per una scelta politica che nasce
dal voler essere protagonisti del proprio tempo, primi attori anzichè
comparse, per diventare dei buoni cittadini anche all'interno delle comunità virtuali che
frequentiamo e salvare i nuovi strumenti di comunicazione dalle fauci voraci
di un mercato ormai totalmente disumanizzato, che vorrebbe trasformare anche
le reti di computer in televendite elettroniche su scala planetaria.
La telematica è una risorsa che forse i ragazzi hanno imparato a
utilizzare meglio dei loro educatori, è una nuova frontiera che la
titanica macchina associativa dell'Agesci purtroppo non è ancora riuscita a sfruttare
pienamente.
I limiti dovuti alla scarsa conoscenza degli strumenti telematici, la lentezza
che in alcuni casi contraddistingue la macchina burocratica dell'Agesci, la
mancanza di intuizione profetica e in alcuni casi la diffidenza nei confronti
del mezzo telematico hanno fatto adottare all'associazione un atteggiamento
prudente se non addirittura stagnante e controproducente, che ha fatto sì
che l'associazione che nel "mondo reale" è la più
grande d'italia e la più presente sul territorio a contatto con i
ragazzi sia al contempo una tra le associazioni che nel "cyberspazio"
si muovono con meno efficacia e incisività.
Come esempio di questo atteggiamento,
basti pensare che gli ipertesti con i progetti realizzati dal settore protezione civile per l'emergenza terremoto non sono ancora disponibili su Internet,
nonostante la loro diffusione in rete sia stata annunciata per dicembre.
Sono allora i singoli, le comunità capi e tutti gli scout di buona
volontà che devono invadere pacificamente le autostrade e i sentieri
elettronici, per arrivare lì dove la riflessione dell'associazione
non è ancora arrivata, per sperimentare nuove forme di azione politica,
di sensibilizzazione a problemi sociali, nuovi modi e strumenti per condividere
informazioni e
suggerire strumenti.
L'abbattimento delle barriere geografiche che consente di comunicare da un capo all'altro
del pianeta nel giro di pochi secondi dovrebbe essere un'esca irresistibile per lo spirito scout, così caratterizzato da internazionalismo e voglia di scoprire
nuove realtà, nuove culture, nuove frontiere dello scautismo.
La telematica permette finalmente di abbattere quegli steccati che fanno
di ogni associazione un compartimento stagno dove non si ha tempo per alzare
la testa e allargare l'orizzonte al di fuori del nostro orticello per scoprire
la ricchezza del lavoro fatto da altri, che può servire anche a noi
e ai ragazzi con cui facciamo comunità.
Già molte altre associazioni
si sono mosse in questo senso, e i risultati iniziano a vedersi. La telematica
può essere un "collante"
tecnologico per le varie realtà
di volontariato, perchè una risposta sociale che non sia compatta e unita
non può avere la pretesa di fronteggiare la compattezza e l'unità
di quello che Padre Alex Zanotelli chiama "L'impero del denaro",
il sistema di sfruttamento e mercificazione della vita umana su cui si basa
il nostro benessere.
A questo punto potrei inserire un elenco di iniziative e di associazioni
che utilizzano le grandi potenzialità che ha la telematica come strumento
formativo e informativo, ma mi sembrerebbe di imporre a chi mi legge la
mia visione personale della Rete, intendendo con Rete tutto l'insieme di
persone sparse per il pianeta che si aggrega "on line" intorno
a idee, progetti, iniziative di solidarietà, percorsi di crescita
comune che farebbero tanto bene anche a noi scout.
L'invito che faccio con questo articolo
è quello di scoprire tutto il potenziale di cambiamento sociale e
di crescita personale contenuto nella telematica sociale di base, che in
futuro sarà per le nostre attività uno strumento indispensabile
quanto il telefono.
CARLO GUBITOSA
Rete Peacelink
gubi@metro.it
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