Con molti di voi ci siamo lasciati in Assisi, presso il Sacro convento, con un impegno di testimonianza e di preghiera per la Pace; con altri abbiamo vissuto un incontro improntato al dialogo interreligioso. Entrambi gli eventi, hanno avuto riconoscimento ed attenzione anche da chi li ha seguiti indirettamente ed hanno lasciato significativo ricordo.
È per questo motivo che nell’aprile scorso sono stato invitato, come persona, presso Gubbio ad un incontro promosso da responsabili Unicef e della Università Brahma Kumaris al fine di estendere anche in Italia il programma ""Vivere i Valori". Il programma sorto nel cinquantenario delle Nazioni Unite è già stato accolto in numerosi paesi ed ora anche in Italia sarà presentato nelle scuole del centro e nord Italia. Educatori di tutto il mondo hanno rilevato che oggi più che mai, è necessario preparare le generazioni future ad avere piena cognizione dei valori che regolano la condotta degli esseri umani, quelli stessi valori che costituiscono una guida ed un ancora alle nostre esperienze di vita. Conscio di quali difficoltà incontri chi s’impegna come educatore, rilevo la necessità che questo programma, non sia solo portato nelle scuole, ma sia portato a conoscenza di quanti si dedicano all’educazione dei ragazzi, e coinvolga direttamente o indirettamente gli stessi genitori. Una attenta lettura di quanto viene proposto, non è un sovrapporsi a quanto viene fatto con il metodo scout, ma può essere un utile integrazione ed un arricchimento formativo. Le pagine che seguono e che illustrano a grandi linee il programma, sono significative di un impegno fatto da volontari in tutti i continenti per un mondo migliore: Cooperazione; Libertà: Felicità: Onestà. Umiltà; Amore; Pace; Rispetto; Responsabilità Semplicità. Tolleranza; Unità: sono valori fondamentali per il bene dell’intera umanità. In Assisi abbiamo condiviso l’impegno di lasciare tracce.. di speranza, di rispetto e di amore. Per questo il mio interessamento al programma "Vivere i Valori", mi pone a disposizione di chiunque voglia maggiori informazioni, materiale esplicativo, o organizzare incontri. Un grazie sentito a Voi tutti. Fraternamente saluto.
Marino Tiribilli
Via Ferraglia 24, Caselline
50036 Pratolino (FI)
tel. 055/405158
e-mail: marino.tiribilli@tin.it
Il tema dei valori echeggia in ogni paese: educatori, genitori ed un numero sempre crescente di bambini sono preoccupati dai problemi sociali in aumento, dalla mancanza di rispetto tra individui e verso il mondo che li circonda. Il programma propone di integrare nell’attuale sistema educativo la comprensione dei valori, indispensabile per l’assunzione di responsabilità nei confronti della complessità della vita. Inoltre propone la cooperazione della comunità educativa nel processo di educazione, come presupposto necessario ad una educazione ai valori. Questo programma è stato creato per rispondere a questa "chiamata" di valori.
Vivere i Valori è un programma senza alcun scopo di lucro, che vede la collaborazione tra educatori di tutto il mondo. Ad oggi il progetto è appoggiato dall’UNESCO, sponsorizzato dal comitato spagnolo dell’UNICEF, dalla Planet Society e dai Brahma Kumaris, in consultazione con il gruppo educativo dell’UNICEF (New York).
Vivere i Valori offre attività che permettono di sperimentare e sviluppare 12 valori: cooperazione, libertà, felicità, onestà, umiltà, amore, pace, rispetto, responsabilità, semplicità, tolleranza, unità.
L’obiettivo è quello di fornire dei principi guida e strumenti per lo sviluppo della persona nella sua globalità, riconoscendola come l’insieme di una dimensione fisica, intellettuale, emotiva e spirituale.
Il programma è flessibile ed il miglior programmatore è l'educatore stesso che lo utilizza ed arricchisce con la propria esperienza. Gli educatori vengono incoraggiati ad utilizzare il loro ricco patrimonio culturale integrando contemporaneamente i valori nelle attività quotidiane e nel programma. La storia, gli studi sociali, la letteratura ed ogni altra materia, possono integrare e sostenere dei valori. alcune scuole fissano un tempo dedicato alla riscoperta dei valori. gli educatori che l'hanno fatto, hanno analizzato bene il loro programma per scoprire come le attività sui valori potevano essere inserite in spazi di tempo preesistenti. In questo caso il programma offre:
Momenti di discussione seguono ogni attività per aiutare gli studenti ad esplorare l'effetto di atteggiamenti e comportamenti diversi.
Vivere i Valori è nato da un progetto internazionale iniziato nel 1995 dalla Brahma Kumaris per celebrare il 50° anniversario delle Nazioni Unite. "Vivere i Valori: una Guida pratica" è il libro dove sono raccolti i risultati del lavoro svoltosi per un anno. Il testo non solo illustra i valori in modo esauriente ma soprattutto, fornisce un metodo per applicarli nella famiglia, nella scuola, nell'ambito di organizzazioni e comunità. Vivere i Valori nacque quando 20 educatori provenienti da diverse parti del mondo, riuniti pres so la sede dell’UNICEF di New York nell’agosto ‘96, discussero i bisogni dei bambini e condivisero le loro esperienze nel lavorare con i valori. Usando il libro e la "Convenzione sui diritti del bambino" come traccia, gli educatori furono concordi nell’identificare scopi e obiettivi di un’educazione basata sui valori.
La miriade di forze e tendenze stanno creando una pressione come mai prima sugli individui, sulle strutture e sui sistemi sociali. Tra tutti, sono gli educatori ad avere la sfida più grande di preparare la prossima generazione per un mondo che, non solo è molto diverso da quello in cui sono cresciuti, ma è anche, in molti modi, meno sicuro, meno protetto e curato. Ogni giorno notizie di avvenimenti nel mondo evidenziano la mancanza di valori personali, morali e sociali. Programmi come Vivere i Valori hanno l’intento di fornire un sostegno in tale crisi. Ma ancora non convinti sulla necessità di un "rinascimento" di valori in questa società, alcuni sono ancora reticenti e resistono ad argomenti che toccano le fondamenta della vita umana e la sua complessità. Vivere i Valori offre un sostegno guida per lo sviluppo di una consapevolezza di valori al fine di poter operare scelte valide e consapevoli. Ogni individuo ha il diritto e la responsabilità di riscoprire, costruire ed approfondire i suoi valori ed aiutare i giovani che crescono a fare altrettanto. I valori possono rendere ogni cosa di valore. Alcune esperienze che seguono posso dare un’idea dell’impatto che questo programma sta avendo a livello mondiale. Inghilterra Nella scuola elementare di West Kidlington ad Oxford le attività di Vivere i Valori sono sperimentate fin dal 1995, quando il progetto iniziò. Commenta il direttore Neil Hawkes: Gli studenti imparano ad essere responsabili dei loro atteggiamenti. Essi prediligono relazioni pacifiche e rispettose con i loro compagni ed insegnanti. La scuola permette agli studenti di pensare attentamente ai valori e di rifletterli nella loro attitudine. La scuola è il luogo ideale per insegnare valori, per alimentare la loro autostima e sviluppare entusiasmo. I genitori hanno apprezzato i cambiamenti apportati da questo processo educativo e della qualità del dialogo che gli studenti riproponevano nell’ambito familiare. Israele Il Ministero dell’Educazione ha introdotto il programma ufficialmente nelle scuole. Un gruppo interdisciplinare di educatori di Ramla ha cooperato per lanciare il programma come gruppo leader. Vari corsi sono stati tenuti successivamente con insegnanti di scuole e credi diversi. Mauritius Ascoltare dal cuore, usare il nuovo linguaggio dei valori nella classe, creare un’atmosfera basata sui valori, equilibrare amore e disciplina... questi alcuni degli argomenti discussi al primo training internazionale per educatori organizzato dall’Istituto dell’Educazione delle Mauritius e dal Ministero dell’Educazione. L’On. K.Chedumbarum Pillay, ministro dell’Educazione, ha aperto il corso annunciando che parte del programma Vivere i Valori sarà integrato ufficialmente nella pianificazione ministeriale.
Vietnam
Il Ministero dell’Educazione di Hanoi, per lanciare
l programma Vivere i Valori, ha pianificato
cinque giornate intere di corso con 2000 insegnanti.
Thailandia
a poche miglia dal confine del Burma, nel nord
della Thailandia, Diane Tillman (una delle principali
coordinatrici del programma) ed un’altra
insegnante hanno dedicato 10 giorni ai rifugiati
ed ai bambini reduci di guerra in una comunità
di 10.000 persone. Il materiale, grazie a degli
sponsor, è stato tradotto in Karen, la loro lingua.
Messico
Tremila insegnanti sono stati preparati a condurre
il programma in oltre 50 scuole.
Dopo avervi presentato le linee generali di questa iniziativa, ci sembra utile entrare nel concreto. Per questo motivo, la Redazione vi invita a leggere la seguente scheda, tratta dal manuale per i bambini dagli 8 ai 14 anni, sperando possiate trarne validi spunti per le vostre prossime attività. Per ragioni di spazio ma soprattutto per attirare la vostra curiosità, ci siamo limitati a riportare solo alcune delle esperienze da svolgere con i ragazzi. Infatti le attività illustrate fanno parte di un programma organico di progressivo avvicinamento al valore - in questo caso la pace - e sarebbero ancor più fruttuose se proposte nel loro contesto originale.
Prima di iniziare cantate una canzone sulla pace, tipo "Imagine" di John Lennon o "We are the world" di Michael Jackson, oppure delle canzoni proposte dai ragazzi.
Discutete: "Per voi, quali simboli rappresentano la
pace?"
Mentre i ragazzi pensano a cosa significa per loro
la pace, chiedete loro di creare un’immagine, di
scegliere un oggetto o di cercare su delle riviste
alcune foto, quadri o simboli che dipingano un
mondo di pace. dite loro che questo è l’inizio di
un collage. Chiedete loro di iniziare a farlo utilizzando
le immagini, i disegni o le foto selezionate.
Suggerite di continuare ad aggiungervi nuovi simboli,
dettagli e parole che illustrino questo mondo
di pace.
[...]
Cominciate con una canzone sulla pace.
[...]
Dite: "Uno degli aspetti essenziali se si vogliono risolvere
dei conflitti è saper ascoltare gli altri e ascoltare
veramente cos’hanno da dire".
Chiedete: "Come vi sentite quando cercate di parlare
a qualcuno che si volta dall’altra parte?"
Puntualizzate: "Sì, è vero, quando le persone non
ascoltano e sono maleducate, i problemi di solito si
aggravano. A volte, le persone fanno altre cose che
intralciano la soluzione dei problemi".
Chiedete: "C’è qualcuno che vuole indovinare quali
potrebbero essere queste azioni?"
annuite alle risposte ed aggiungetene qualcuna di
queste, se non le hanno menzionate:
Questi sono i turni:
Persona 1 | Persona 2 | Persona 3 | |
Turno 1 | parla | ascolta | osserva |
Turno 2 | osserva | parla | ascolta |
Turno 3 | ascolta | osserva | parla |
In tutti e tre i turni chi parla condivide qualcosa
di positivo che gli è accaduto.
Rifate i turni chiedendo questa volta, a chi ha il
turno di parlare, di condividere qualcosa di molto
significativo che lo fa sentire in pace.
Ripetete ancora i turni chiedendo questa volta a
chi parla di condividere qualcosa che lo fa adirare
o lo intristisce.
Ad ogni turno l’ascoltatore dovrebbe venire incoraggiato
appunto ad ascoltare, ripetendo di tanto
in tanto i sentimenti o le emozioni di chi parla,
riformulando o parafrasando il contenuto del messaggio.
L’osservatore in ogni turno può prendere
nota di cosa accade.
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