Metodo R/S al 1999
estratti dal Regolamento Metodologico Agesci gli articoli specifici R/S
si rimanda al sito www.agesci.org per il documento completo
Art. 1
La branca Rover/Scolte si rivolge ai
giovani e alle giovani compresi tra i 16
ed i 20/21 anni e si propone di favorire
la crescita di ciascuno nell’impegno
dell’autoeducazione, nella disponibilità
al servizio del prossimo, nello sforzo
di maturare delle scelte per la vita.
I giovani e le giovani si uniscono in
Comunità rover/scolte, formate da un
primo momento chiamato noviziato e
da un secondo chiamato clan se
maschile, fuoco se femminile,
clan/fuoco se misto.
Art. 2
ITINERARIO DI FEDE
Obiettivo di tutto l’itinerario è la progressiva
apertura alla vocazione dell’uomo
creato "ad immagine e somiglianza
di Dio" e inserito in un intreccio
di molteplici relazioni che lo chiamano
a lodare Dio, amare il prossimo,
vivere nel mondo e averne cura, occuparsi
di sé con autoresponsabilità.
La Comunità R/S propone un cammino
di crescita dove il messaggio di
Gesù, Dio e uomo, è annunciato
(evangelizzazione), conosciuto e
approfondito (catechesi), celebrato
(liturgia) e vissuto (testimonianza) alla
luce dell’insegnamento della Chiesa.
È l’incontro con la Parola di Dio che
permette di dare solidità alle scelte e
di rinnovare le ragioni della speranza
e dell’impegno.
La presenza di giovani che hanno già
maturato una scelta di fede, accanto a
quella possibile di altri ancora in difficoltà,
impegna la Comunità R/S ad
una ricerca comune attraverso itinerari
anche specifici.
Poiché è nella Chiesa che la fede
viene vissuta, la Comunità partecipa
alla vita della propria Chiesa locale..
Art. 5
EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA
La Comunità R/S è momento prezioso di
esperienza politica e di democrazia anche
attraverso l’esperienza concreta del Servizio.
La Comunità vive la scelta della solidarietà
per la costituzione di una nuova cittadinanza
aiutando i giovani e le giovani a divenire
protagonisti attivi della vita civile e sociale
del nostro Paese e della vita della nostra
associazione ad essere cittadini de mondo.
Per questo ogni rover e scolta è chiamato:
alla conoscenza attenta della vita e della
gente sul territorio;
al confronto e al dialogo costruttivo con gli
altri senza pregiudizi, imparando a gestire i
conflitti in modo positivo;
a saper prendere decisioni in modo democratico
all’interno della Comunità, nel rispetto
dei singoli partecipanti, in vista di una
progressiva capacità di cogestire la vita della
Comunità insieme ai capi;
ad essere capaci di progettare interventi che
rispondano a reali esigenze del territorio;
a saper stabilire relazioni e rapporti negli
ambienti di lavoro, della scuola, nelle istituzioni
locali e nelle associazioni che creino e
facciano maturare la cultura della solidarietà;
a stabilire un rapporto equilibrato e sobrio
con le cose, sviluppando la consapevolezza
della necessità di un utilizzo equo e giusto
della ripartizione dei beni per il raggiungimento
del benessere e della pace nel
m o n d o ;
alla legalità, quale mezzo per far crescere la
coscienza civile e la lotta agli atteggiamenti
di tipo mafioso;
alla responsabilità, favorendo occasioni di
inserimento e di esperienze che richiedano
una presenza e la partecipazione via via più
p e r s o n a l e ;
alla condivisione e a vivere il proprio impegno
di Servizio specialmente con i più piccoli
e i più deboli in quelle realtà dove esistono
situazioni di emarginazione e sfruttamento.
Art. 6
EDUCAZIONE ALLA MONDIALITA’
E ALLA PACE
La Comunità R/S sa di essere chiamata
alla costruzione della pace. Per questo
valorizza il sentimento di fraternità e
la dimensione soprannazionale propri
dello scautismo, proponendo esperienze
con gruppi scout di altri Paesi e
la partecipazione ad attività internazionali,
nonché esperienze di solidarietà
internazionale. Educa all’accettazione e
valorizzazione delle diversità culturali,
sociali, politiche, religiose dei popoli per
meglio capire la vita e i valori del proprio
e degli altri Paesi.
Educa alla non-violenza, convinta che
questo è il migliore tipo di azione per
arrivare alla eliminazione delle ingiustizie
che sono causa di conflitto. Per questo
sviluppa con particolare impegno i
contenuti e gli strumenti del metodo
scout ed è aperta alla collaborazione
con persone e gruppi non violenti.
Art. 7
STRADA, COMUNITÀ, SERVIZIO
Strada, Comunità e Servizio costituiscono
i tre elementi complementari ed
indissociabili del metodo R/S da cui
derivano le concrete attività della branca.
Sono l’espressione della visione globale
dell’uomo che è:
- in cammino sulla Strada, esperienza di
vita povera ed ascetica, luogo di conoscenza
di sé e del mondo, di disponibilità
al cambiamento, di impegno a
costruirsi con pazienza e fatica;
- disponibile all’incontro con gli altri, alla
condivisione di gioie e sofferenze, di
speranze e progetti. La Comunità è
luogo di crescita e di confronto attraverso
cui si riscopre la propria personalità.
- pronto al Servizio, che diviene modo
abituale di relazione con i fratelli. Il
mistero della persona viene accolto
attraverso l’ascolto, l’impegno per i più
piccoli, i più deboli, gli emarginati, il
dono delle proprie capacità, creatività,
abilità manuale, gioia di vivere.
Art. 8
STRADA
Il roverismo e scoltismo si ispira prevalentemente
al valore della strada, per
questo la Comunità R/S vive i suoi
momenti più intensi in cammino. Infatti:
- camminare a lungo sulla Strada permette
di conoscere, dominare e superare
se stessi e dà il gusto dell’avventura;
- portare a lungo lo zaino e dormire
sotto la tenda insegnano l’essenzialità e il senso della propria precarietà;
fanno sperimentare, inoltre, situazioni
di povertà, di solitudine e di lontananza
proprie di tanti fratelli;
- camminare nella natura insegna a
vedere le cose e se stessi come creature
di Dio, fa immergere nell’ambiente
originario di vita, rende maggiormente
coscienti del proprio
corpo, rispettosi e amici degli uomini,
degli animali, delle piante, di tutto il
creato; insegna a sentirsi responsabili
del "giardino" nel quale Dio ha posto
ciascuno, come custodi di beni dati in
uso non in proprietà, dati per tutti e
non per pochi;
- camminare con gli altri e incontro agli
altri insegna l’amicizia, la fraternità e
la solidarietà;
- vivere la spiritualità della Strada permette
di cogliere come tutte queste
esperienze sono doni di Dio che aiutano
ad arrivare a Lui.
Art. 9.
PROMESSA
La Promessa pronunciata in età
R/S manifesta l’adesione allo scautismo
e conclude la fase della
conoscenza.
Promettere, o rinnovare la Promessa,
è aderire ad uno stile di
vita, scelto consapevolmente, che
si esprime nel rispetto della Legge
e nello spirito del motto.
In questo momento "forte" il rover
e la scolta e la Comunità tutta
sono stimolati alla riscoperta adulta
e matura dei valori della Legge.
Il saluto richiama alla scolta e al
rover i tre punti della propria
Promessa. Si effettua con la mano
destra, il pollice posto sul mignolo
come simbolo di aiuto del più
grande al più piccolo e tenendo le
altre tre dita unite e distese (per il
testo della Promessa cfr. art. 8 del
Regolamento metodologico branca
E/G).
Art. 10
LEGGE
Verificarsi rispetto alla Legge in
età R/S è ripercorrere il proprio
cammino scout rileggendone l’unitarietà.
Sperimentando gli orientamenti
proposti dalla Legge, il
rover e la scolta scoprono che
questi possono diventare per loro
gli orientamenti fondamentali sui
quali costruire la propria strada
verso la felicità, in cui il cammino
del singolo è proteso al bene
comune. (Per il testo della Legge
cfr. art. 9 del Regolamento branca
E/G).
Art. 11.
MOTTO
"Servire" è il motto della Comunità R/S
ed esprime la convinzione che il vero
modo di raggiungere la felicità è procurarla
agli altri seguendo l’insegnamento
di Gesù Cristo.
Art. 12
SERVIZIO
L’educazione al Servizio deve essere graduale ed implicare per
ogni rover e scolta un impegno gratuito e continuativo, a cui si è
chiamati da altri, in cui si impara a donare con competenza,
avendo saputo accogliere i bisogni di chi sta intorno.
Pur essendo svolto per gli altri e contribuendo quindi al cambiamento
della realtà, il Servizio del rover e della scolta è innanzitutto
mezzo di autoformazione e richiede verifiche ed attenzioni
specifiche.
Il Servizio si svolge in diversi ambiti, associativi ed extrassociativi,
anche se al di fuori del campo dell’educazione, ma privilegiando
strutture ed ambienti dove sia possibile un rapporto con le persone
ed una continuità compatibile con l’appartenenza alla Comunità.
Il Servizio è preceduto da un’analisi, si realizza attraverso la collaborazione
con gli operatori nel territorio e con le istituzioni, è seguito
da una verifica.
In tal modo è occasione preziosa per l’educazione alla politica e
la formazione di una solida dimensione civica, aiutando il rover
e la scolta a maturare la consapevolezza che il più grande bene
personale è il bene di tutti e che il cambiamento avviene
mediante l’impegno personale.
Il rover e la scolta si preparano al Servizio partecipando anche alle
occasioni di qualificazione e confronto offerte dall’associazione o
da altri Enti in vista di una sempre maggiore competenza, di una
testimonianza concreta e di una possibile prosecuzione della presenza
in ambiti di volontariato dopo la Partenza. È opportuno che
le scolte e i rover facciano esperienza di diversi tipi di Servizio che
offrano loro occasioni di arricchimento e di formazione nell’ambito
del proprio cammino di progressione personale.
Tutte le alternative di Servizio proposte ai rover e alle scolte
hanno pari dignità ed offrono analoghe possibilità di crescita
personale, di verifica, di formazione tecnica e motivazionale.
In questo processo la Comunità R/S deve essere investita in modo
esplicito dei criteri attraverso i quali la Comunità capi ha individuato
le priorità nei servizi così da consolidare, nel metodo prima
ancora che nell’esperienza, la dimensione politica del Servizio.
La Comunità capi si fa garante, verso l’ambiente esterno e verso
il gruppo scout, della qualità e continuità del Servizio svolto
dalla Comunità R/S.
In questo processo la Comunità capi, a cui compete l’individuazione
delle priorità educative e dei bisogni del territorio, investe la
Comunità R/S in modo esplicito nella definizione delle modalità e
degli ambiti specifici di intervento, così da consolidare la dimensione
educativa e politica del servizio.
Art. 13
COMUNITÀ
La Comunità aiuta ogni rover e scolta a scoprire e maturare la propria
vocazione personale, a conoscere la realtà che li circonda e ad
agire in essa; in quanto esperienza di gruppo, rappresenta un
luogo privilegiato per rispondere a bisogni individuali. Bisogni che
sono di appartenenza, di sicurezza, di stabilità, di autorealizzazione
di sé, di protezione, di dominio, di controllo, di amore, di riduzione
di tensioni individuali e sociali, di autentica comunicazione.
Perché questo avvenga è necessario che la Comunità dedichi
del tempo alla propria crescita in modo che si crei un clima
semplice, fraterno e di accoglienza, dove anche le situazioni di
conflitto siano vissute nel rispetto reciproco delle persone.
In un clima che tende ad essere fraterno e attraverso una metodologia
che è attenta a rispettare i tempi di crescita dei singoli,
le scolte e i rover si impegnano ad attuare e verificare, con
l’aiuto degli altri, un cammino di crescita che, pur essendo personale,
cerca di essere adeguato al passo di tutta la Comunità,
attento in particolare a chi fa più fatica. La Comunità è un
luogo dove tutti possono esprimersi, sperimentare concretamente
la formazione, l’assunzione e la verifica di decisioni che
riguardano tutti e di cui tutti i membri sono responsabili. Nella
Comunità ognuno sa di poter contare sugli altri in qualsiasi
momento; in essa si vive in dimensione di ricerca, di disponibilità
al cambiamento, nella volontà di impegnarsi.
Il cammino della Comunità porterà la scolta e il rover a
prendere gradualmente coscienza di essere chiamati a far
parte di una comunità più vasta: il richiamo alla fratellanza
scout li condurrà a sentire di essere cellule viventi dell’intera
associazione, a condividerne il cammino portando ad essa il
contributo delle proprie idee ed esperienze e ciò anche
attraverso la partecipazione agli eventi e ai momenti di verifica
e confronto che essa organizza per loro.
Le scelte della Comunità dovranno essere costantemente verificate
con quelle di fondo dell’associazione, in particolare per quanto
riguarda l’attenzione alla persona, la valorizzazione della fiducia
e del dialogo, il rifiuto esplicito della violenza. È durante l’incontro
di questa Comunità che si attua l’esperienza ecclesiale dell’annuncio,
della catechesi e della liturgia; la preparazione dei
programmi e la verifica della loro realizzazione; la comunione di
esperienze e problemi; l’ascolto e la correzione fraterna; l’approfondimento
nel Capitolo di temi particolarmente importanti;
la Strada e tutte le altre attività suggerite dal metodo della branca.
La Comunità è poi sempre attenta anzi ad aprire la scolta ed
il rover verso gli altri ambienti in cui vivono: la famiglia, la
scuola, gli amici, la parrocchia, l’ambiente di lavoro, il quartiere,
il paese, il mondo intero.
Art. 14
STRUTTURA DELLA
COMUNITÀ R/S
All’interno della stessa Comunità
R/S si distinguono due momenti
formativi: il primo comprende le
scolte e i rover che hanno scelto
di vivere nel clan (o nel fuoco,
se composto da sole scolte) la
proposta del roverismo-scoltismo;
il secondo comprende i
n o v i z i e/o le novizie che, nel
noviziato, sperimentano la proposta
stessa.
La Comunità per garantire dinamiche
favorenti il confronto e
l’arricchimento del gruppo, ma
nel rispetto dell’espressione dei
singoli e della loro progressione
personale, è costituita da un
numero adeguato di partecipanti.
Pertanto la Comunità, sia di
ridotta entità che numerosa
(sopra i 25 membri) non può
garantire la crescita né per se’
né per i singoli.
Art. 15
CLAN FUOCO
La vita del clan/fuoco è luogo e
tempo di scelta, di fedeltà e di
maggiore responsabilità verso di
sé e verso la Comunità. Sollecita
le persone a sviluppare un progetto
personale di progressione,
consente di esprimere e sperimentare
insieme valori ed ideali
che sono alla base della vita
comunitaria, sostiene le scolte e
i rover nelle loro esperienze di
Servizio individuale.
La presenza nel clan/fuoco di
giovani di diversa età crea le
premesse migliori perché fra
essi avvenga uno scambio di
esperienze diverse.
Per facilitare questo nel
clan/fuoco si possono costituire
gruppi più piccoli, permanenti
o temporanei, con persone di
età diversa per realizzare specifici progetti previsti dal programma
o svolgere determinati
servizi all’interno della
Comunità.
Art. 16
NOVIZIATO
Il noviziato è il primo momento
della branca R/S in cui i tre element
i del metodo (Strada,
Comunità e Servizio) sono vissuti
nella dimensione della scoperta
e della preparazione; esso
dura un anno. Eccezionalmente
la Comunità capi può valutare
l’opportunità di variarne la
durata. Queste soluzioni richiedono
un impegno particolare
ed un’attenzione maggiore da
parte dei capi ai singoli ragazzi
e ragazze ed alle loro esigenze
specifiche.
Strada e Comunità costituiscono
momenti forti delle attività e
tutto ciò che viene proposto si
concretizza in avventure, in
incontri con gli altri, in occasioni
per conoscere meglio se stessi
e scoprire i propri limiti e le
proprie potenzialità.
La riflessione sulle esperienze
fatte e la conoscenza dei reali
bisogni degli altri devono inoltre
portare il novizio e la novizia
a rispondere con la disponibilità
ed il Servizio. Nel noviziato,
le esperienze di Servizio
sono comunitarie o, se individuali,
di breve durata, sotto la
responsabilità dei capi.
Il clan e il noviziato prevedono
specifiche attività in comune
per garantire unità e continuità
di proposta educativa e metodologica
e per consentire al
clan di proporsi al noviziato
come Comunità educante, i cui
gesti sono più significativi e credibili
di ogni proposta verbale.
Art. 17
CARTA DI CLAN
La Carta di clan è un documento
della Comunità che rende
esplicite le proprie caratteristiche
e tradizioni. Il clan o fuoco
vi fissa le proprie riflessioni,
nonché i valori che il rover e la
scolta si impegnano a testimoniare;
stabilisce particolari ritmi
della propria vita e si arricchisce
progressivamente del
risultato delle esperienze vissute
dalla Comunità. È scritta
e periodicamente rinnovata
dal clan/fuoco, e viene presentata
al noviziato. La carta
di clan è strumento per la
progressione della persona e
della comunità, in quanto
essendo un documento della
comunità è specchio anche
del singolo. È uno dei punti
di riferimento per la verifica
della propria posizione nei
momenti di "Punto del la
Strada".
Art. 18
PROGRAMMA
Nel clan/fuoco il programma
deve tener conto delle indicazioni
della Carta di clan, deve
avere un respiro pluriennale
per utilizzare tutti gli elementi
del metodo ed offrire così
molteplici occasioni di crescita.
Ogni anno il programma
viene definito con precisione,
modificando se necessario le
linee di fondo sulla base delle
verifiche fatte.
Il programma viene formulato
rispettivamente dal clan/fuoco
e dal noviziato attraverso una
partecipazione sempre più
piena dei singoli rover, scolte
e novizi/zie.
Art. 19
VEGLIA
La veglia è un modo col
quale la Comunità incontra
altre persone e comunica ad
esse le proprie riflessioni ed
esperienze. Essa utilizza le
più diverse tecniche espressive,
non solo per arricchire i
concetti da esporre, ma anche
perché ogni membro della
Comunità possa trovare il
modo che più gli è congeniale
per comunicare con gli
altri.
Art. 20
FESTA E CANTO
L’espressione di sé attraverso
modalità diverse, come la
festa, il canto, la danza, è un
mezzo importante della metodologia
scout. In questo
modo la Comunità R/S sottolinea
i suoi momenti più significativi,
sviluppa l’armonia
attraverso il contributo originale
di tutti.
Art. 21
GIOCO
Il gioco è un elemento
fondamentale per la
coesione e la costruzione
della Comunità R/S;
occorre dargli uno spazio
quotidiano, nello
scandire i ritmi della
comunità .
Con le sue caratteristiche
di spontaneità,
gratuità, educazione al
rispetto delle regole,
espressione del singolo
e della Comunità,
alimenta il piacere di
stare insieme, migliora
la partecipazione dei
rover e del le scolte
alla vita della comunità,
educa all’ottimismo,
alla speranza,
alla gioia di vivere.
Art. 22
VITA ALL’APERTO
Il contatto con la natura educa
alla conoscenza dei problemi
ambientali, al corretto uso delle
risorse energetiche e naturali,
alla responsabilità nei confronti
della salvaguardia dell’ambiente
anche per le generazioni future
e all’attenzione ai problemi che
la presenza dell’uomo può creare,
favorendo scelte corrette
nelle attività di vita all’aperto. In
branca R/S la vita all’aperto
viene principalmente vissuta
nella dimensione della strada.
Art. 23
ROUTE
È il modo caratteristico di vivere
il roverismo-scoltismo.
Presuppone più giorni di cammino,
il pernottamento in posti
diversi e lontani fra loro, un’alimentazione
sana e uno zaino
essenziale e leggero, un percorso
interessante e un tema di
fondo che leghi i momenti dei
vari giorni. Viene organizzata
con cura, accettandone gli
imprevisti. Attraverso l’esperienza
della route i rover e le scolte
assaporano lo spirito della scoperta
degli altri e delle cose, il
gusto dell’avventura, del contatto
con la natura, vivendo le
giornate con ritmi nuovi in semplicità
ed essenzialità, nella tensione
continua del superamento
dei propri limiti.
Esistono altre forme di campi
(di preghiera, di Servizio, di
incontro con comunità, ecc.)
che in particolari momenti
rispondono meglio alle esigenze
della Comunità.
Almeno una volta al mese, inoltre,
il clan/fuoco e/o il noviziato
vivono l’esperienza dell’uscita.
Art. 24
CAPITOLO
Il Capitolo è uno dei processi di
conoscenza che permette di arrivare
a giudizi di valore sui quali fondare
le scelte di vita personali e della
Comunità attraverso la metodologia
del vedere-giudicare-agire.
Si distingue dalla semplice riunione a
tema per lo specifico ruolo che deve
essere assunto da ognuno nell’approfondire
il tema scelto, prima della
discussione comune e per l’esigenza
di concludersi con un’esplicita valutazione
e concreta decisione di impegno
personale e comunitario.
Il Capitolo prevede anche un
momento di comunicazione e testimonianza
all’esterno e un’esperienza
di Servizio.
La Comunità sceglie con attenzione
gli argomenti di fondo da trattare
sotto forma di Capitolo durante
l’anno.
Pur essendo attività più tipicamente
rivolta al clan, è utile che anche i
novizi e le novizie siano coinvolti in
alcune parti dei Capitoli di clan.
Art. 25
IMPRESA
L’impresa è un’attività pratica limitata
nel tempo ma intensa, che è
insieme avventura, gioia di stare
insieme e gusto della scoperta,
nonché acquisizione di competenza.
Può essere impresa un servizio, una
veglia, una attività natura. È importante
che l’impresa valorizzi le competenze
acquisite in reparto.
È strumento metodologico privilegiato
del noviziato.
Art. 26
HIKE
L’hike è un momento di avventura
vissuto dai rover e dalle scolte che da
soli partono per una breve route. Esso
è un’occasione per apprezzare il dono
di un tempo per riflettere con se stessi
e pregare individualmente, dominare
le proprie paure, sentire il bisogno e
scoprire la gioia dell’incontro con l’altro
sulla Strada. Viene vissuto in uno
stile di severa essenzialità, nella
dimensione di povertà.
L’hike è prezioso momento di vita
interiore, occasione per riflettere
sul proprio "Punto della strada",
per offrirne poi il risultato al confronto
con i capi o con la Comunità.
Particolari esigenze della Comunità,
delle persone o delle situazioni possono
consigliare che tale esperienza
venga effettuata a coppie, conservandone
le caratteristiche essenziali.
Art. 27
DESERTO
Il deserto è un’esperienza individuale
di preghiera ed ascesi, uno
spazio di ascolto e meditazione. È
un momento che può essere proposto
all’interno di altre attività di
Comunità, di gruppo o durante
l’hike.
L’esperienza di deserto è occasione
significativa di maturazione spirituale
in continuità con il cammino
quotidiano di preghiera e di revisione
di vita.
Art. 28
CHALLENGE
Il challenge è un incontro incentrato
soprattutto su attività fisiche e tecniche
dove predomina il senso della
sfida con se stessi attraverso l’avventura
e il gioco. In esso si sperimentano
le proprie capacità e i propri limiti,
si impara ad affrontare difficoltà
impreviste, ad essere pronti, a non
scoraggiarsi, condividere la fatica e la
gioia e ci si prepara al Servizio.
Viene vissuto a coppie.
Art. 29
LAVORO MANUALE
Al lavoro manuale viene dedicata
parte degli incontri della Comunità,
in quanto questa attività profondamente
umana offre un modo in più
per esprimere se stessi, educa alla
semplicità e all’essenzialità, costituisce
una forma di risparmio e di autofinanziamento
anche per effettuare le
proprie attività.
La Comunità incoraggia quindi le
scolte ed i rover ad apprendere e sviluppare
abilità specifiche, partecipando
anche ad attività come i campi di
lavoro e di specializzazione.
Art. 30
MOMENTI E DIMENSIONI
DELLA PROGRESSIONE
PERSONALE
La branca R/S propone ai giovani
un cammino di crescita proporzionato
alla maturità dei singoli;
questa attenzione deve
essere presente in tutte le attività
della Comunità R/S.
La progressione personale è il
perno attorno al quale si
costruisce l’itinerario formativo
della persona, è il momento di
messa a fuoco e di sintesi di
tutte le esperienze vissute dentro
e fuori lo scautismo.
L’esperienza scout non è la vita,
ma è esemplare rispet to ad
essa; suo scopo è di sfociare, di
dissolversi nella vita concreta
dell’uomo adulto, fatta di fede
matura, di amore, di lavoro e di
impegno sociale e politico. Se il
modo di procedere appreso
nell’esperienza di Comunità R/S
è diventato "abito mentale"
potrà restare uno strumento
utile alla progettazione della
vita anche dopo la Partenza.
Lungo il cammino di crescita il
ragazzo e la ragazza hanno
bisogno di essere aiutati a sviluppare
tutte le loro capacità
fisiche e psichiche intellettuali e
spirituali nelle quattro dimensioni
fondamentali della vita:
- la relazione con se stessi, con
il proprio corpo con la propria
storia, con le percezioni,
i sentimenti i pensieri che di
volta in volta si vivono in
una parola con la propria
interiorità;
- la relazione con Dio: il dialogo
fra la creatura e il
Creatore nella riflessione
sulla Parola, nella preghiera e
nei Sacramenti;
- la relazione con l’altro, nella
famiglia nella coppia, nei
rapporti con gli amici, nella
comunità di riferimento;
- la relazione con il mondo,
con l’ambiente, con il lavoro,
con la società complessa nel
suo vario articolarsi.
La progressione personale del
rover e della scolta può essere
allora pensata come percorso di
progressione orientata in quattro
dimensioni relazionali. La
modalità di cammino sarà la
ricerca in avanti di nuovi punti
di equilibrio interne alle singole
dimensioni relazionali o intrecciati
tra esse.
Art. 31
SALITA AL NOVIZIATO DELLA
COMUNITÀ R/S
La guida e l’esploratore che
lasciano il reparto o il giovane
proveniente dall’esterno entrano
nella Comunità R/S accettando
di sperimentare nel noviziato
la proposta del roverismoscoltismo,
in una tensione alla
disponibilità e al cambiamento.
Per il giovane sedicenne proveniente
dall’esterno questo primo
anno sarà anche il periodo
opportuno per mani festare
attraverso la "Promessa" la sua
adesione allo scautismo.
Art. 32
FIRMA DELL’IMPEGNO
Il rover e la scolta nel corso del
primo anno di clan/fuoco manifestano
la volontà di impegnarsi
secondo le indicazioni espresse
nella carta di clan, attraverso la
firma dell’impegno.
Questo avviene apponendo la
propria firma alla carta di clan.
La firma coincide con l’assunzione
di un effettivo impegno
di servizio e di condivisione
all’interno del clan/fuoco.
Art. 33
PARTENZA
Tra i 20 e i 21 anni le scolte e i
rover chiedono che i capi e l’assistente
ecclesiast ico della
comunità riconoscano che per
essi è giunto il momento di
abbandonare il clan/fuoco ed
attuare al di fuori della comunità
R/S le proprie scelte di vita,
rispondendo in tal modo alla
propria vocazione.
Termina così l’itinerario educativo
proposto dallo scautismo e
comincia quello di educazione
permanente dell’adulto (assunzione
piena della responsabilità).
La coerenza con le scelte di vita
(quali ad esempio nell’ambito
politico, nella fede, nel servizio)
e l’acquisizione di un sufficiente
livello di autonomia vanno verificate
con l’aiuto dei capi e
della Comunità R/S sulla base
di uno stile di vita, che sia confermato
da scelte concrete.
Se la scolta e il rover scelgono
di giocare la propria vita secondo
i valori proposti dallo scautismo,
di voler essere uomini e
donne che indirizzano la loro
volontà e tutte le loro capacità
verso quello che hanno compreso
come la verità, il bene e
il bello, di annunciare e testimoniare
il Vangelo, di voler
essere membri vivi della Chiesa,
di voler attuare un propr io
impegno di servizio, allora l’uscita
dal clan/fuoco prende il
nome di "Partenza".
Coloro che hanno fatto scelte
diverse lasciano il clan/fuoco
circondati dalla fraternità di
tutta l’unità, con le modalità che
volta per volta stabilisce la
Comunità stessa.
La Partenza, va maturata durante
tutto il cammino in branca
per aiutare il rover e la scolta a
focalizzare le scelte per un futu -
ro progetto di vita, riflettendo
sul Servizio e sul suo ruolo di
cittadino. Durante l’ultimo anno
di clan/fuoco il rover e la scolta
avranno un rapporto privilegiato
col capo e l’assistente ecclesiastico,
con un’attenzione alla
preghiera personale, alla ricerca
di momenti di solitudine (hike,
deserto), alla lettura dei testi,
alla riflessione, alla partecipazione
a momenti di confronto
con altri "partenti" e di formazione
sociale.
La Partenza della scolta e del
rover è un’occasione di riflessione
e di verifica per tutta la
Comunità.
Art. 34
EVENTI DI PROGRESSIONE
PERSONALE
Gli "Eventi di progressione personale"
sono occasioni che servono
a riflettere, ad acquisire
competenze, a migl iorare il
livello sia della consapevolezza
delle scelte sia delle attività su
cui concretamente poggia quotidianamente
ogni itinerario di
progressione personale.
Hanno come obiettivo la crescita
di ognuno dei partecipanti e
delle Comunità R/S, al fine di
essere più presenti ed incisive
nel proprio ambiente, siano essi
eventi a partecipazione individuale
o comunitaria. A seconda
del tipo e della finalità specifica,
si distinguono in: campi tecnici
per la competenza, campi di
Servizio, campi di spiritualità e
preghiera, campi di orientamento
alle scelte di Servizio. Essi propongono
confronti e approfondimenti
diversi, ma con un filo
conduttore comune, in linea con
gli itinerari educativi proposti dall’associazione,
attenti alla globalità
della persona e si inseriscono
nell’itinerario di fede della scolta
e del rover.
Sono tutte occasioni di progressione
personale, distribuite nel
corso della vita R/S per rispondere
all’esigenza di momenti
formativi specifici che non sempre
è possibile concretizzare
all’interno del la propria
Comunità: è necessario cercare
anche fuori dal proprio ambito
esperienze basate su un confronto
ampio e sull’acquisizione
di nuove competenze.
Questi eventi sono accomunati
da un’attenzione all’educazione
alla fede espressa attraverso
momenti di preghiera comunitaria
ed ecclesiale (ad esempio la
Liturgia delle Ore). Affinché l’esperienza
costituisca realmente
occasione di crescita, è importante
che il rover e la scolta e le
loro Comunità siano coinvolte
prima e dopo l’evento. In particolare
lo staff ha cura di questo
coinvolgimento ed esprime suggerimenti
per il cammino di
maturazione di ciascun partecipante.
In allegato: Tipologia degli eventi di progressione personale a
partecipazione individuale.
Art. 35
STRUMENTI DELLA
PROGRESSIONE PERSONALE
Il punto della strada è uno degli
strumenti di progressione personale
che è possibile utilizzare
nella branca R/S e rappresenta
un momento di sosta in cui il
rover e la scolta fanno il punto
della situazione, si orientano e
ripartono verso l’obiettivo.
Il punto della strada si sviluppa
in quattro fasi:
- fase della coscienza, in cui
il/la giovane mette a fuoco il
cammino compiuto e si
rende consapevole del suo
modo di essere e di relazionarsi
con se stesso, con Dio,
con gli altri e con il mondo;
- fase del confronto, in cui il/la
giovane verifica se stesso e il
proprio cammino con la
Parola di Dio, la Legge, la
carta di clan, di fronte alla
comunità e ai capi;
- fase del progetto, nella quale
il/la giovane fissa (o rifissa)
gli obiettivi di progressione
personale a cui puntare;
- fase del programma, dove
il/la giovane individua gli
impegni concreti e verificabili
che si assume di fronte alla
comunità.
I punti della strada devono affermare
insieme la loro esemplarità
e limitatezza, essere semplici e
gestibili dal giovane, essere percepiti
come momenti di vera progressione,
essere occasioni di
confronto, proporre esplicitamente
l’orientamento alla Partenza,
porsi come perno attorno al
quale si organizza la consapevolezza
della propria identità attraverso
le esperienze vissute dentro
e fuori lo scautismo.
Il punto della strada, che può
tipicamente riproporsi in due -
tre momenti nell’arco dell’anno,
può essere realizzato con diverse
modalità, privilegiando la
dimensione comunitaria ed
arricchendosi attraverso il confronto
con i capi e l’assistente.
I punti della strada possono
coincidere con i momenti della
tradizione della branca (salita al
noviziato, firma dell’impegno,
Partenza), i momenti forti della
vita di comunità (route, conclusione
di Capitoli, verifica finale
del servizio...), in occasione
della partecipazione ad eventi
di progressione personale o
comunque significativi per il
giovane.
Art. 36
VERIFICA DELLA
PROGRESSIONE PERSONALE
La verifica della progressione
personale è un momento di lettura
in positivo del cammino
fatto.
La Comunità, tendendo a creare
un clima fraterno e sereno ed
attraverso l’integrazione positiva
dei diversi livelli di esperienza e
maturazione dei singoli, permette
l’adeguato confronto e
correzione fraterna, aiuta ciascun
rover e scolta a individuare
la propria vocazione, a verificare
il cammino percorso e il
raggiungimento degli obiettivi
prefissati, a definire i nuovi
orientamenti.
Art. 37
RUOLO DELLA COMUNITÀ
Il rover e la scolta, facendo il
punto della strada, verificano il
proprio cammino confrontandosi
con la comunità ed i capi e
scelgono futuri obiettivi in riferimento
alla Carta di clan, alla
Legge e alla Parola di Dio.
Il singolo deve porre particolare
attenzione affinché il suo cammino
personale di crescita sia di
arricchimento, in rispetto di quello
compiuto dalla Comunità.
Art. 38
CAPO CLAN E CAPO FUOCO
I capi e gli assistenti ecclesiastici
fanno integralmente parte della
Comunità R/S, vivendone i vari
momenti e problemi, pur nella
diversità dei ruoli rispetto a quelli
dei novizi e delle novizie, delle
scolte e dei rover.
Il capo si rapporta con il giovane e
la giovane attraverso il confronto
ed un rapporto personale di fiducia,
di attenzione, di disponibilità e
di promozione dell’autoeducazione.
Questa relazione si attua attraverso
il dialogo, ma anche attraverso
la condivisione delle esperienze.
Diventa importante, in branca
R/S, sviluppare l’uso di tecniche
di animazione adatte all’età.
Art. 39
STAFF DI UNITÀ
Poiché il noviziato e il clan/fuoco
sono due momenti di un’unica
proposta, i Maestri dei novizi ed i
capi del clan/fuoco e gli assistenti
ecclesiastici formano un unico
staff, affinché le attività, spesso
separate, siano in armonia con le
finalità della Comunità R/S.
Allegato
Tipologia e gestione degli eventi di
progressione personale a partecipazione
individuale.
- I Campi di specializzazione
(Competenza)
- Lo scopo è quello di sviluppare la
competenza per poterla mettere poi al
servizio degli altri.
Tendono a privilegiare l’attività
manuale, a stimolare la capacità di
produrre e non di consumare, a sollecitare
l’abitudine di riflettere sul proprio
agire.
- I Cantieri (Servizio nel territorio)
- Hanno lo scopo di approfondire le
motivazioni alla scelta di servizio
all’uomo, di scoprire le valenze politiche
di un servizio nel territorio, attraverso
sia un’intensa vita di fede, sia la
concreta condivisione della vita nelle
realtà preesistenti e qualificate presso
cui si svolgono.
- I Campi di spiritualità (Scoperta della
Bibbia e approfondimento della
Parola)
- I "Campi di Spiritualità" sono rivolti a
rover e scolte poi e a giovani esterni
all’associazione di pari età. Hanno l’obiettivo
di far maturare una crescita
nella fede e una maggiore conoscenza
della Bibbia e della liturgia tramite la
presenza di un esperto, vissuta e giocata
secondo lo stile scout. Eventi di
questo tipo sono i campi Bibbia,
campi di preghiera.
- I Campi Ora et Labora (Riflessione su...)
- Attraverso la fatica del lavoro manuale,
il clima gioioso, l’intenso contatto
con Dio vivendo la preghiera sia singola
che comunitaria, si vuole far
vivere ai ragazzi un’esperienza di forte
condivisione e di profonda riflessione
introspettiva.
- Le Giornate "Giovani a confronto" (spiritualità
e approfondimento culturale)
- Le Giornate "Giovani a confronto"
sono rivolte a rover e scolte e a giovani
esterni all’associazione di pari
età.
Sono un’occasione di incontro tra giovani
di diverse provenienze e appartenenze
attraverso una riflessione biblica
e un confronto culturale su tematiche
di attualità sulle quali costruire la propria
"Partenza".
Momenti centrali delle giornate sono
gli incontri con persone particolarmente
preparate che mettono a disposizione
dei partecipanti la loro competenza
ed esperienza.
- La Route d’orientamento alle scelte di
servizio.
- La Route d’orientamento è un evento
di orientamento al servizio, con particolare
riferimento al servizio educativo
in Agesci. La presentazione dell’associazione
e del servizio in essa permette
al rover ed alla scolta:
- di vivere una forte esperienza di sintesi
del cammino scout percorso;
- di valutare la possibilità, nell’ottica
della Partenza, di scegliere l’Agesci
come uno dei luoghi possibili di
servizio.
La gestione degli eventi è affidata a
capi esperti di branca R/S.
Di norma i capi evento vengono individuati,
dai referenti nazionali di ciascun
evento, tra i capi esperti di branca
R/S, avvalendosi eventualmente
della collaborazione di referenti regionali
o altri collaboratori a livello locale
e vengono nominati dagli Incaricati
nazionali al metodo; nel caso che l’organizzazione
dell’evento sia regionale,
la stessa struttura regionale è responsabile
dell’individuazione dei capi
evento.