Societą Civile

UNA RADIO VIRTUALE SU Internet

di Anna Meli
in "Testimonianze" n. 416 Aprile 2001

Il COSPE ha promosso il Multicultural Multimedial Channel, una radio multiculturale che, utilizzando le nuove tecnologie, lancia una sfida al sistema tradizionale dell'informazione creando un nuovo modo di comunicare dove si possa andare al di là delle fonti ufficiali e dare voce a settori crescenti della società civile nel Nord come nel Sud del mondo.

Diritto all'informazione negata

La promozione del diritto all'informazione e alla libertà di espressione sono alla base dei processi di democratizzazione e di crescita culturale e civile dei cittadini in tutti i paesi del mondo.

Permane tuttavia un divario profondo anche nel campo della comunicazione fra mondo industrializzato e paesi a basso reddito, dovuto sia a fattori politici che economici.

Al Nord come nel Sud del mondo la possibilità di possedere e accedere a mezzi di comunicazione, di massa e non, discrimina fra ricchi e poveri, tra città e campagna e fornisce un potere che può essere utilizzato per influenzare e indirizzare l'opinione pubblica, così come per sviluppare conoscenze e rapporti, oltre che attività.

Il divario reale nel campo della comunicazione fra Nord e Sud si misura in termini di pari opportunità politica ed economica di accedere ai canali informativi mondiali, sia a livello locale che globale. Le carenze infrastrutturali del Sud nel campo delle telecomunicazioni impediscono alla stragrande maggioranza della popolazione di questi paesi un accesso alle informazioni anche a livello locale. Allo stesso tempo il monopolio mediatico delle multinazionali dell'informazione, come quello delle grandi agenzie, CNN, RFI, BBC, Reuter, France Presse ecc., rende dipendenti i paesi del Sud anche nel campo della comunicazione addirittura per le notizie nazionali.

Non esiste un canale bidirezionale di informazioni, in entrata ed in uscita, fra Nord e Sud del mondo e questo produce una negazione del diritto all'informazione per le popolazioni del Sud e la mancanza di un'informazione interculturale e plurale sulle realtà di questi paesi.

Allo stesso modo nel mondo industrializzato, e in Italia in particolare, il contributo dei mezzi di comunicazione di massa all'informazione sui problemi dello sviluppo e delle realtà del Sud del mondo è spesso distorto, parziale ed insufficiente. La rappresentazione dei paesi del Sud è per lo più caratterizzata dalla commiserazione e da una prospettiva catastrofica, dove gli avvenimenti non vengono contestualizzati e il lettore o lo spettatore non viene quindi informato con elementi di analisi politica e sociale. Il risultato è che lo spettatore è portato a pensare che i paesi del Sud non abbiano nessuna risorsa da offrire al progresso dell'umanità.

Nuove opportunità dalle telecomunicazioni

Lo sviluppo tecnologico nell'ambito delle telecomunicazioni offre però nuove opportunità per i paesi del Sud, ma anche nelle realtà del Nord. La diffusione di internet, tv satellitari ecc., in molti paesi a basso reddito apre nuovi canali di informazione e la possibilità di creare reti di soggetti della comunicazione, come di altri settori, che si scambiano esperienze, riflessioni, oltre che informazioni, e che possono sviluppare nuovi modelli e processi di comunicazione fra Nord e Sud.

Così come in altri settori lo scambio avviene in via privilegiata fra quei soggetti che lavorano sugli stessi temi e con simili modalità. Nel settore della comunicazione gli organi di informazione locali fungono da cassa di risonanza per le rivendicazioni sociali, politiche e culturali e sono espressione delle realtà di base che al Sud come nel Nord lottano per le libertà individuali e per i diritti umani.

Mettere in rete queste realtà e contemporaneamente svolgere nei paesi europei e in Italia in particolare un'attività di diffusione su larga scala delle esperienze «alternative» è una delle attività con cui il COSPE intende contribuire alla sensibilizzazione dell'opinione pubblica italiana ed europea sull'importanza della comunicazione e del sostegno alle rivendicazioni della realtà di base di questi paesi, come impegno sociale collettivo.

Il COSPE, negli ultimi anni, ha realizzato numerose iniziative in campo informativo sui temi della multiculturalità, del multilinguismo e dei rapporti Nord/Sud. Questa intensa attività giornalistico-informativa ha permesso al COSPE di creare una rete di relazioni con numerosi media e associazioni che si occupano di media in Italia ed in Europa. In particolare con il progetto europeo MMC - Multicultural Multimedia Channel - si è potuto formalizzare il rapporto con un circuito di radio che da anni lavorano in ambito sociale e che oggi si ripensano, come sempre più radio ormai fanno, in chiave multimediale su internet.

Il canale multimediale è frutto dell'ideazione e progettazione di una redazione multiculturale, nata a sua volta dall'esperienza di un corso di formazione di comunicazione sociale, promosso dal COSPE nel 1998. MMC è oggi una «radio virtuale» su internet, dove giornalisti di origine etnica minoritaria di vari paesi europei (Spagna, Inghilterra, Olanda, Svezia, Grecia e Italia) propongono notizie, reportage e inchieste in ben 20 lingue.

Si tratta di un'esperienza unica per il panorama europeo che ha suscitato grande interesse fra gli operatori dei media, non solo per l'ottimo successo in termini di audience (più di 200.000 contatti in meno di un anno), ma anche perché è un esempio concreto di come le nuove tecnologie possono essere messe al servizio della lotta alla discriminazione e non costituire un nuovo fattore di discriminazione.

Un portale della multiculturalità

MMC si propone di diventare in breve tempo un portale della multiculturalità e delle tematiche Nord/Sud. Il sito ospiterà infatti uno spazio di riflessione e di scambio di esperienze, prodotti, servizi fra media e associazioni italiane ed europee con realtà informative di base balcanici e del Sud del mondo, grazie al progetto Mondo Aperto, promosso da COSPE e ACRA nell'ambito della linea di educazione allo sviluppo del Ministero degli Affari Esteri.

Inoltre, con il progetto Archivio Sviluppo, che vede coinvolti oltre il COSPE molte associazioni culturali, educative e sociali, il canale verrà ulteriormente potenziato e diventerà il luogo di riflessioni, dibattiti oltre che centro di documentazione on line.

Archivio Sviluppo è un'altra opportunità che il COSPE e la rete di soggetti coinvolti (da centri di documentazione ad associazioni culturali in Italia, in Europa e nel Mediterraneo), propongono per mettere in rete in modo sistematico materiali di riflessione, esperienze e prodotti informativi sul tema dei Diritti e dello Sviluppo Umano.

L'obiettivo è contribuire alla formazione di una nuova idea della cultura dei diritti, a partire dalla centralità della contraddizione Nord-Sud, tramite la valorizzazione, la produzione e la diffusione in rete di materiali e di esperienze di ONG ed associazioni a livello locale, nazionale ed europeo.

L'attivazione di un catalogo collettivo, il dizionario-atlante dello sviluppo umano, il forum dei diritti sono alcune delle attività che il progetto propone, insieme a dei momenti di dibattito pubblici che vogliono rilanciare la riflessione sul tema dei diritti ad un pubblico più ampio.

Si propone quindi un nuovo spazio interattivo di scambio per parti consistenti della società civile che si muovono sui temi dei diritti nell'era dell'età planetaria.

Si tratterà quindi anche di riflettere sul ruolo dell'informazione nell'era di internet e della globalizzazione. Il mondo del giornalismo non sembra stare al passo con il mondo che si sta globalizzando, quando ripropone un'informazione verticale, in cui con la funzione di intermediario propone selezioni di notizie per un gran numero di ricettori. Internet ha oggi trasformato la società dell'informazione in società della comunicazione, dove lo scambio è orizzontale ed interattivo, dove prevalgono valori e attori diversi dalle realtà tradizionalmente considerate dai mass-media.

Il livello di partecipazione permesso da internet ha promosso il ruolo della società civile, favorendo la costituzione di reti di cittadini che si aggregano su temi comuni. Dalla Conferenza di Pechino sulla Donna al Forum Sociale di Porto Alegre, internet ha svolto un ruolo fondamentale, di aggregazione, preparazione, scambio preliminare e finale di documenti, dibattiti, relazioni, proponendo dei valori della società civile diversi da quelli della globalizzazione.

Il giornalismo di oggi sembra essere quindi al di fuori del sentire della maggior parte della società civile, che non compra più i giornali e si collega a internet dove trova più informazioni, interagisce e diventa parte di un processo.

La sfida che proponiamo al mondo dell'informazione è quindi un nuovo modo di comunicare dove si possa andare al di là delle fonti ufficiali e dare voce a settori crescenti della società civile nel Nord come nel Sud del mondo.