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IL LIBRO DI LÉZARD
itinerari, riflessioni, esperienze per conquistare e diffondere la gioia
E/G
NUOVA EDITRICE FIORDALISO
ROMA 1993
cm. 10,5 x 15 pagine 124
INTRODUZIONE
Ho incontrato la prima volta « il libro di Lézard » quando ero Guida. Ne circolavano alcuni brani che mi affascinavano: sapevano di campo, di avventura, di sogno e soprattutto di gioia. Era quello che desideravo fosse il Reparto per i miei quindici anni.
Ho letto per intero « il libro di Lézard » quando ero Capo Reparto. C’erano il clima, l’emozione, la forza, lo spirito e l’amore che desideravo per le mie Guide. L’ho utilizzato, proposto, commentato, letto al mio Reparto; è stato il silenzioso e fedele compagno di quegli anni di servizio. Ho consegnato quel libretto azzurro, ormai consumato e segnato dai campi, a chi ha continuato il servizio in Reparto. Dentro c’era, per me, tutto lo spirito che avrebbe dovuto caratterizzare un Reparto di Guide e cento occasioni per rivedere con occhi semplici e chiari la vita di tutti i giorni.
Poi l’ho perduto. Era fuori commercio da anni, impossibile ritrovarlo. La consideravo una perdita: generazioni di Capi avrebbero perso l’occasione di trovare tra le righe, tra le semplici e profonde riflessioni di Lézard, un clima, un calore, una gioia un po’ unica, non narrabile. Avrebbero perso l’occasione di conoscere Lézard, di avere dalle sue parole un aiuto, uno stimolo, una guida per costruire e « diffondere » la gioia.
Mi è stato chiesto di rileggere « il libro di Lézard » per vedere se fosse ancora proponibile oggi. Strana coincidenza: dall’anno scorso sono di nuovo Capo Reparto e l’ho ritrovato.
L’ho « riletto » con occhi adulti, cercando di dominare l’emozione di averlo tra le mani, e vi ho trovato la stessa freschezza di sempre, la stessa intatta gioia di vivere e di essere scout, la stessa profonda fede. Non ho resistito alla tentazione: l’ho portato al campo. Ne ho letto dei brani, talvolta in quadrato, talvolta seduti sull’erba.
Le parole di Lézard hanno girato per il Campo, a loro agio, come sempre. E una sera Alessandra, una capo squadriglia, mi ha chiesto dove avessi preso la lettura del mattino: aveva voglia, con la sua squadriglia, di leggerla ancora, di andare avanti, di trovare altri brani. Le ho dato « il libro di Lézard » e anche i Castori hanno conosciuto e amato le parole della « lucertola », le Lézard, come si è sempre firmata questa Capo svizzera.
Adesso so con certezza che « il libro di Lézard » può ancora essere uno stimolo per i Reparti, in particolare per le Guide, perché si adatta, scavalcando gli anni, al clima e allo spirito del Reparto, disegnandone quasi un ritratto. Ma va oltre, va al cuore della Legge e la presenta con efficacia e semplicità: una Legge vissuta, incarnata nel quotidiano, una Legge entrata nella pelle.
Qualche termine usato da Lézard è sicuramente in disuso (La traduzione dal francese, autorizzata dall’Autrice Mme Aimée Dégallier e riveduta da Erinna Palomba, è la medesima della prima edizione de « Il libro di Lézard » pubblicato nel 1963 dall’ASCI Commissariato Regionale Ligure.), ma non incide assolutamente nel complesso del testo, ricco di poesia e di suggestione.
Quel che ne emerge, invece, e che può far riflettere noi Capi, è lo spazio dato al dialogo e al rapporto personale tra Capo e ragazzo. Su questo Lézard tesse i suoi profondi legami con il Reparto, su questo innesta la riflessione e la catechesi.
Negli spaccati dei campi descritti si intravedono tempi e ritmi tranquilli, non sovraccarichi di impegni, nei quali è possibile raggiungere tutti, chiacchierare e riflettere insieme, godere del fuoco e del silenzio, giocare a palla, sdraiarsi contro il cielo e parlare a bassa voce. Lézard ci fa intuire le mille occasioni che si presentano ad un Capo per cogliere le sfumature di ogni ragazzo, Lézard insegna ai Capi la vera attenzione alle piccole cose. E di questa attenzione fa uno stile di vita.
Perché per Lézard « un Capo è un compagno leale su cui si può contare. Colui che se ne va, solo, alla ricerca della bellezza, e che la porta agli altri, e che ve li conduce ».
«Il libro di Lézard», però, non è un libro unicamente per Scouts e Guide, ma per tutti quelli che hanno voglia di spazi, di sogni, di tempo per pensare, per gioire, per scoprire e apprendere la vita: è in fondo, un libro giovane, fresco, pieno e profondo. Nonostante sia il canto di una ragazza degli anni ’30, un canto che non si spegne, ma che lancia le sue note ai ragazzi e alle ragazze che saranno uomini e donne nel XXI secolo.