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Michel Menu
DESERTO, TERRA DI LIBERTÀ
avventura e spiritualità nell'esperienza dei Goum
FONDAZIONE MONS. A. GHETTI - BADEN
EDITRICE ÀNCORA
MILANO 1994
ISBN 88-7610-478-X
cm. 12,5 x 18 pagine 136
Prefazione
Per coloro che, fra i primi, si sono arrischiati in questa strana avventura di una traversata volontaria del deserto, è una grande gioia vedere che “l’esperienza” che essi avevano lanciato è ora coltivata da giovani di diversi paesi europei a cominciare dagli italiani!
Il deserto è un “luogo Alto”, dove meglio che in qualunque altro posto si intende il Signore... parlarci. Per quanto possa sembrare curioso è in questo “luogo Alto” di silenzio e bellezza che possono stabilirsi solidamente le fondamenta di una Europa radiosa. Quando si è camminato insieme per otto giorni nel deserto non c’è più bisogno di discorsi sulla solidarietà ma ci si sente impegnati, felicemente, da legami di una amicizia indefettibile che si sviluppa sempre... in creatività!
Grazie a Vittorio Ghetti il cui autentico istinto scout ha colto con rapidità tutto l’interesse educativo di questa “esperienza”.
Grazie a Roberto Cociancich e a sua moglie Elisabetta che hanno coinvolto molti amici italiani nell’Avventura.
Grazie a Marina Cociancich che ha avuto la pazienza di tradurre al meglio questo lavoro.
Grazie a loro avrete forse anche voi la bella tentazione del deserto. Non opponetele resistenza!
Michel Menu
Introduzione al deserto... (...e all’edizione italiana)
Deserto terra di libertà. Perché mai?
Innanzitutto perché chi vi arrischia i propri passi scopre un territorio immenso dove ciascuno può viaggiare verso dove lo porta il cuore, il vento o la bussola. È la scoperta di una libertà materiale – geografica, se si preferisce – della quale molti di noi abituati a viaggiare rigorosamente in fila lungo nastri d’asfalto, hanno forse perso la memoria.
Questa spiegazione però non basta. Il deserto è un’occasione di liberazione. Liberazione dalle proprie piccole paure e vanità, dall’orgoglio ridicolo dell’autosufficienza, dalla miseria pericolosa dell’avidità e dell’egoismo. Il deserto a poco a poco ci spoglia e ci libera da queste incrostazioni dell’anima. Esse, man mano che si avanza, rallentano il cammino e ci appaiono prima inutili e poi intollerabili. Così come si vuota lo zaino di ciò che è superfluo, nasce in noi il bisogno di abbandonare ciò che per il cuore è zavorra.
Deserto terra di libertà, ma anche terra di uomini. Terra dove gli uomini imparano a riconoscere se stessi e a riconoscersi reciprocamente. Incontrarsi nel deserto non è come incontrarsi in metropolitana o lungo via del Corso.
Le parole acquistano un peso e un’importanza diversi un valore essenziale, un suono dall’eco duratura. Non c’è spazio per i bla-bla incongruenti, per la retorica vuota e la demagogia. Gli uomini nel deserto sanno di aver bisogno gli uni degli altri e si cercano per ciò che essi sono realmente. Le maschere cadono in fretta e spesso la scoperta del volto spoglio è fonte di una gioia duratura. «Non conosci veramente qualcuno – così dice il vento del deserto – se non lo sai riconoscere dal rumore dei suoi passi».
Deserto, dunque, terra di verità. Luogo che ci mostra il volto nudo delle cose, ma anche quello più autentico e vero. Lontano dai rumori fracassoni e dalle immagini-choc abbaglianti l’uomo percepisce l’importanza e la poesia dei particolari, le sfumature dei sentimenti. Cadono i luoghi comuni come le foglie in autunno e il cervello riprende a girare in proprio. Si impara ad amare il silenzio, i colori veri della notte, ad attendere attorno a un fuoco l’aurora.
Deserto terra di avventura; una straordinaria occasione per uscire dal tran tran quotidiano in cui ci troviamo immersi senza ossigeno e orizzonti.
Camminare nel deserto al passo dei Goum, a poco a poco suscita il desiderio di riappropriarsi di una dimensione della nostra vita, che il vivere tra la folla ci ha a poco a po-co negato. Il desiderio, per l’appunto, di vivere la propria vita come un’avventura. Con le sue prove, le sue fatiche, le sue sconfitte, ma anche le sue strepitose vittorie. Ciascuno di noi è stato creato per questo. Il grande problema è che il più delle volte siamo noi i primi a non crederlo.
Deserto terra di povertà e della tentazione. Anche Gesù vi si recò per essere tentato dal diavolo. Noi vi scopriamo la nostra infinita povertà, ma anche le nostre grandi ricchezze: gli amici, l’acqua, il vento della sera, le stelle della notte. Siamo un niente: eppure possediamo le risorse per camminare per centinaia di chilometri avendo solo poco cibo e una borraccia d’acqua.
Sì, possiamo resistere. Scopriamo nella fatica la vacuità ridicola di una civiltà dei consumi. L’uomo ha bisogno di poche cose, ma non le trova nella città.
Michel Menu ha intuito tutte queste realtà elementari e le ha volute vivere sino in fondo, in modo semplice, ma radicale, vero uomo del deserto. Lanciando più di vent’anni fa con un piccolo gruppo di amici l’idea dei raid Goum nel deserto, non aveva, ne sono certo, altro intendimento che quello di sperimentare con loro la bellezza di queste verità semplici. Anno dopo anno l’avventura si è diffusa, dapprima in Francia, ora anche nel resto d’Europa. Chi ha vissuto l’esperienza di questi campi se ne va spesso a casa col proponimento di ritornare l’anno dopo con altri amici da coinvolgere in questa specie di sana pazzia. Michel Menu ha percorso migliaia di chilometri per incoraggiare e dare fiducia a chi si avventurava nel deserto e ancor di più ne ha percorsi per raccontare e spiegare il senso di quest’esperienza.
L’idea di questo libro nasce in questo contesto e nel desiderio di non tenere solo per sé le ricchezze scoperte nel deserto.
Antoine de Saint-Exupéry parlando di Guillaumet, un pioniere del servizio Aeropostale scrive:
Egli appartiene al novero di quegli esseri di ampia levatura che consentono a coprire col loro fogliame ampi orizzonti. Essere uomo significa essere responsabile. Significa provare vergogna in presenza di una miseria che pur non sembra dipendere da noi. Esser fieri di una vittoria conseguita dai compagni. Sentire che posando una pietra, si contribuisce a costruire il mondo.
È questa una definizione che ben si adatta a Michel Menu: come Guillaumet cercava nella notte le rotte lungo le quali dopo di lui generazioni di aviatori si sarebbero avvicendati così Michel, indicando la strada del deserto, ha tracciato un itinerario per coloro che sono ansiosi di respirare la vita a pieni polmoni in una cornice di bellezza.
Roberto Cociancich
INDICE
Prefazione
Introduzione al deserto... (...e all’edizione italiana) .
Partire...
UN MONDO NUOVO IN GESTAZIONE
I. L’UOMO E I SUOI SOGNI
Il mito della città ideale
La grande illusione
II. L’UOMO E LE SUE NECESSITÀ BASILARI.
Un tutto composito, ma inscindibile
Ambiente di vita
Rendimento ottimale
Un pellegrino dell’assoluto
III. L’UOMO E... LA SUA REALTÀ
Questione di sguardi
Il corpo messo a dura prova
Perdita dei ritmi naturali
La sindrome della farfalla
Ricettività allo sbando
INTERLUDIO
Ho visto un popolo di straccioni
IV. IL RISCHIO DI INIBIRE L’INTELLIGENZA
L’irresistibile bramosia di potere
I media sono un affare
Il tassinaro avveduto
Non si sa più dove sbattere la testa
Vertigini
V. IMPATTO DELLE ATTUALI CONDIZIONI DI VITA
SULLE GIOVANI GENERAZIONI
Un percorso ad ostacoli
Formarsi un’identità?
Come raggiungere la piena potenza?
Una solitudine... lacerante
Giovani alla ricerca di valori
Paura della vita?
VI. GIOVANI ALLA RICERCA
DI AUTENTICITÀ
CHE TROVANO... SULLA STRADA ...........
Niente panico!
STELLA DEL MATTINO
L’azzurro del cielo
Goum?
IGoum
Una sera d’estate, al tramonto
VII. MISTICA DEL RAID
C’è raid e raid naturalmente!
COS’È UN RAID DI LIBERTÀ PER I GOUM?
VIII. INTENZIONI SENZA AMBIGUITÀ
Un corpo in buona salute
Libertà di spirito
Relazioni umane autentiche
Senza paura del... metafisico
Da UN DIARIO DI VIAGGIO DEL 1977
IX. IL FINE IMPLICA I MEZZI
Il cammino sulle grandi distanze
Il cammino sulle grandi distanze, nel deserto
In piccole tribù di quindici o venti persone
AI ritmo cosmico della natura
Col cuore rivolto al cielo
X. USI E COSTUMI
DEGLI UOMINI DEL DESERTO
I Goum, viaggiatori senza bagaglio
Il silenzio
Attorno al fuoco
Stranamente i Goum hanno le pulsazioni a sessanta.
Self-service totale!
XI. TESTIMONIANZE
Il mio canto e la mia strada
Una lettera tra le altre
XII. COSA FANNO I GOUM DOPO I RAID?
Una chance
Educazione?
Credendo di fare del bene!
Una specie di terzo-mondo culturale
Una vocazione... generazionale?
Una RIVELAZIONE SORPRENDENTE
* * * *
Un lungo cammino, lontano dal traffico delle città, in mezzo alla natura e con uno zaino leggero ridotto all’essenziale: sono le caratteristiche principali di un raid Goum.
Un’esperienza iniziata vent’anni fa e oggi diffusa in tutta Europa; un’avventura all’insegna della libertà dal superfluo e della purificazione del cuore; un’occasione per conoscere meglio se stessi e gli altri; un itinerario per coloro che sono ansiosi di respirare la vita a pieni polmoni in una cornice di bellezza.
Michel Menu è laureato in psicologia e scienze politiche e, come ingegnere, ha lavorato e viaggiato a lungo nei paesi arabi. Nella sua vita avventurosa (fuggito più volte dai campi di prigionia tedeschi durante la seconda guerra mondiale) è stato promotore di diverse iniziative che hanno dato nuovo dinamismo missionario allo scautismo cattolico. Attualmente risiede a Parigi ed è sposato, con cinque figli e diciassette nipoti...