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Agesci - Carpi 4°
PASSO DOPO PASSO
1972-1992 vent'anni di scautismo a Quartirolo
cm. 17 x 24 pagine 111
Quando il compiacimento e la soddisfazione per gli sforzi compiuti e i risultati perseguiti si incontra e si mescola con sapienza con l'auspicio, la speranza e il desiderio di andare incontro a nuove occasioni e opportunità, allora il ricordo di un anniversario si qualifica ulteriormente, arricchendiosi di significato e contenuto e trasformandosi in un momento di rinnovato impegno a proseguire nel cammino intrapreso con la consapevolezza e l'umiltà di chi conosce i propri limiti, le proprie risorse, capacità e competenze.
La testimonianza, gli aneddoti, i ricordi, la precisione con la quale vengono richiamate, ricostruite e raccontate le innumerevoli attività e avventure, "intensamente vissute" dai bambini, ragazzi e giovani veramente protagonisti della propria crescita, si completano con la riflessione e l'approfondimento delle esperienze "accumulate". In questo modo si attualizza una delle peculiarità metodologiche proprie dello scautismo che punta decisamente a facilitare il più possibile l'interdipendenza fra il pensiero e l'azione.
E' quanto traspare dalla lettura di queste pagine che oltre a rappresentare un'importante tappa nella storia del GruppoCarpi 4, assumono un rilievo particolare ed un interessante precedente per l'AGESCI di Carpi, così poco propensa e abituata a far memoria delle proprie esperienze, ed una piacevole novità per la cittadinanza, che, oltre a vederli nel pieno delle attività, ha la possibilità di sentire parlare e conoscere meglio gli scouts.
i responsabili di zona Ruggero e Barbara
Introduzione
Raccontare storie è caratteristica comune dell’uomo di tutti i tempi, di tutti i luoghi, di tutti i tipi di società. Diverse sono le motivazioni che spingono a raccontare: dalla volontà di tener vivo il legame tra le generazioni e di tramandare perciò i valori di cui si va fieri, fino alla necessità - o al piacere - del racconto serale per far addormentare un bambino.
Anche noi, giunti al ventesimo anno di attività, abbiamo sentito l’esigen-za di raccontare. Un po’ per gioco, un po’ per sentirci “importanti”, ma soprattutto per fare memoria, per non disperdere.
Delle nostre esperienze, come delle esperienze di tutti, crediamo si possa raccontare in due modi: cercando dei modelli interpretativi che le spieghino o semplicemente riportando i fatti facendo leva sul ricordo, specie quello del cuore.
Ciò che si ricorda è principalmente ciò che si è vissuto in prima persona, piuttosto che quello che si è udito sia pute da una persona ritenuta importante.
E tutto questo è apparso del tutto naturale a chi ha collaborato alla stesura del testo; dai racconti dei primi anni fino ad oggi, è un susseguirsi di ricordi di situazioni, di luoghi, di giochi, di persone. Con le difficoltà degli inizi, si intende, quando l’urlo del reparto era: “Siamo gli ultimi, ma non i più deboli”, o con le difficoltà di oggi, alle prese con un gioco che coinvolge di anno in anno un numero crescente di ragazzi.
Il libro è ora tra le vostre mani per un semplice ma beninteso modo di fare memoria: un archivio in ordine è un mezzo efficace contro la tentazione di vivere senza riflettere, di bruciare tutto dopo averlo vissuto. E’ una fatica in più, ma è una fatica necessaria perché si possa raccontare.
Questa storia è dedicata a tutti coloro che camminano o che hanno camminato con noi anche solo per qualche giorno; è un modo semplice di affermare che vale la pena di buttarsi nell’avventura di crescere. Buona lettura.
Comunità Capi
AGESCI Carpi 4