Come insegna B.-P. e non solo ("Learning by doing it"), si apprende
dall'esperienza nei suoi risvolti positivi e negativi. La verifica del nostro agire e/o
dei nostri comportamenti può e deve caratterizzarsi allora come uno strumento importante
nella propria crescita personale di capo adulto, nella progressione personale dei nostri
ragazzi, nelle dinamiche di gruppo all'interno delle nostre comunità (unità, Co.Ca.,
Zona, ecc.).
Verificare permette di attuare un cammino continuo di ricerca e di analisi,
diventando cosi parte di un processo di crescita nella consapevolezza e nella conoscenza.
Verificare significa determinare il valore delle cose che stiamo facendo a tutti i
livelli, dal branco alla Co.Ca., soppesando i vari fattori, considerando le cause del
risultato e gli eventuali cambiamenti da apportare nel futuro.
In una verifica, infatti,
si prende in esame se l'obiettivo è stato raggiunto, il modo in cui è stato raggiunto,
quali vantaggi ha arrecato e a quale prezzo. Le informazioni che se ne ricavano, insieme
al frutto di altre verifiche, possono costituirsi come una base di cambiamento degli
obbiettivi o delle strategie. È forza positiva perché rappresenta il superamento delle
difficoltà, rafforza il senso di fiducia in sé e negli altri, celebra il raggiungimento
degli obiettivi (per questo è importante prevedere un momento di festa alla fine di
un'attività conclusa e verificata). La verifica è dunque punto fondamentale all'interno
dei percorsi di animazione dei gruppi, ad esempio nelle tecniche training nonviolente
utilizzate nei percorsi di educazione alla pace, nell'osservazione delle dinamiche nei
gruppi, nella risoluzione nonviolenta dei conflitti, ma lo è soprattutto all'interno del
nostro progettare e fare educazione a tutti i livelli.
Per poter valutare, è
particolarmente importante comprendere le basi teoriche e i modelli di azione, quali la
verifica e relative tecniche di animazione, per poter lavorare in un gruppo in maniera
coesa, ricercando insieme gli obiettivi e i modi adeguati di lavoro all'interno di un
processo più ampio di accettazione, di assunzione di responsabilità e ruoli positivi, di
azione socio-politica e dell'instaurarsi di una cultura di pace.
La verifica può essere
inoltre utile nel creare un senso di comunità: può essere occasione di espressione per
ognuno, con i propri linguaggi, offrire possibilità di dialogo, stimolo alla discussione,
all'ascolto, al comprendere a all'essere compresi. La valutazione positiva e
l'apprezzamento reciproco stimolano il senso comunitario.
Infine la verifica comporta un
esercizio e una pratica continua di microanalisi che consentono di formulare
generalizzazioni ai fini di una comprensione di eventi di più vaste dimensioni o
dell'elaborazione di una teoria.
Nell'attuare una propria progressione di crescita, il ragazzo deve autoeducarsi definendo gli obiettivi a cui puntare, come realizzarli, in quale tempo, ecc. Una verifica deve conseguentemente nascere spontanea e consapevole, e realizzarsi tramite diversi strumenti metodologici (rapporto capo/ragazzo, verifica comunitaria, ecc.). Qui assume ruo-lo fondamentale la presenza del capo adulto che sottolinei l'unitarietà del processo di crescita e il realizzarsi dell'obiettivo "partenza".
È: importante verificare alla fine di un' attività ma non solo a volte serve fermarsi prima .. [...]
Si possono individuare le seguenti tipologie di verifica che vanno a collocarsi in diversi momenti e soprattutto vanno adattati all'oggetto della verifica e all'età dei ragazzi (in età L/C, per esempio, si possono usare tecniche di verifica "a caldo" maggiormente giocate e più immediate, che portino ad esprimere l'immaginario del bambino non per forza tramite l'espressione verbale, ma piuttosto attraverso altri mezzi di comunicazione, quali il disegno, l'espressione corporea, ecc.). Queste modalità di verifica permettono inoltre di dare priorità alla persona e al suo vissuto in un contesto in cui l'esperienza non diventa fine a se stessa, ma rimane strumento di un processo di crescita.
LE VERIFICHE VELOCI Sono momenti di verifica che servono a far percepire quello che sta succedendo e come è recepito da chi partecipa al lavoro. Sono immediate e legate maggiormente a fattori emotivi, ma sono in grado di determinare subito se l'attività sta avendo successo. Se l'attività ha un tempo più lungo di realizzazione, è bene prevedere alcuni momenti in cui ci si possa esprimere cosicché chi non si sente coinvolto possa manifestare il proprio malcontento.
LE VERIFICHE INTERMEDIE Possono essere utilizzate se l'attività è lunga (capitolo, impresa) o se si ha nettamente la sensazione che qualcosa non stia funzionando (ad esempio a seguito di una verifica veloce). Questo momento deve essere maggiormente strutturato in quanto può e deve, se si verificano le condizioni, portare la comunità, gli animatori, ecc. a correggere le modalità di lavoro, le strategie/mete, o, addirittura, a ridefinire gli obbiettivi.
LE VERIFICHE CONCLUSIVE Si possono prevedere due momenti con finalità diverse:
Rivolgersi con un casuale e poco impegnativo "...allora, come è andata?"
può estraniare coloro che per carattere sono poco portarti ad esporsi, o coloro che hanno
un'impressione negativa. Le varie tecniche di animazione, qui ne vengono riportati alcuni
esempi, hanno innanzitutto l'obiettivo di coinvolgere tutti. Solitamente siamo abituati a
criticare negativamente i risultati e facciamo fatica ad evidenziare i risultati migliori.
È necessario sottolineare comunque gli aspetti positivi anche se è andato male qualcosa,
o si è insoddisfatti. Bisogna cercare di porre l'accento su ciò che vi è stato di
positivo e assicurarsi che le persone se ne vadano sentendo di aver appreso almeno
qualcosa; se la verifica è positiva, bisogna incoraggiarli ad applicare i loro punti di
vista nella vita quotidiana. La maggior parte delle persone verifica inconsciamente: le
tecniche possono aiutare a esercitarsi a esplicitare e confrontare le diverse esperienze e
valutazioni per trame suggerimenti per eventuali miglioramenti. La verifica è una tecnica
di animazione che dunque si impara e per questo è importante esercitarsi. È anche
soprattutto un gioco (caratteristica fondamentale dei training nonviolenti di educazione
alla pace), con il maggior coinvolgimento che questo comporta. Le tecniche inoltre
abilitano a fare esperienza e producono informazioni utili per un uso nel futuro.
L'obiettivo è coinvolgere tutti e perciò le tecniche di valutazione vanno adattate
secondo il momento (verifica intermedia, finale "a caldo", finale "a
freddo") e secondo l'età delle persone coinvolte. È importante separare la verifica
dal suo oggetto con un intervallo di tempo o cambio di tono (soprattutto se si sono
riscontrati momenti di tensione), così come chi verifica sia diverso da chi animi, per
permettere di intervenire senza paura di offendere chi ha condotto il gioco, l'attività,
la riunione, ecc.
La valutazione di un lavoro complessivo può essere suddivisa in due
momenti: il contenuto (cosa si è fatto) ed il processo (come si è lavorato), oppure in
più ambiti: l'organizzazione, la conduzione, le tecniche, il programma e il clima. Le
informazioni che nascono dalle verifiche devono essere raccolte e diventare il punto di
riferimento del futuro. Alcuni giochi di valutazione accentuano gli aspetti positivi e
l'apprezzamento reciproco, sottolineando il senso comunitario che si è venuto a creare.
VERIFICA ORALE
Obiettivo: Fornire un feedback sulle tecniche e sugli incontri;
abituarsi alla verifica per apprendere dall'esperienza; imparare ad esprimere le proprie
impressioni e a dare dei suggerimenti creativi. Materiali: Cartelloni da appendere +
pennarelli.
Svolgimento: Discutere, sia in piccoli gruppi che tutti insieme, valutando
l'accaduto e la propria reazione. Può essere d'aiuto verificare il contenuto (che cosa è
avvenuto) separatamente dal processo (come è avvenuto). Per facilitare la discussione nei
gruppi, si possono formulare alcune domande. I risultati verranno riportati su un
cartellone.
VERIFICA SCRITTA
Obiettivo: Fornire un feedback sulle tecniche e sugli incontri; abituarsi alla verifica per apprendere dall'esperienza; imparare ad esprimere le proprie impressioni e a dare dei suggerimenti creativi.
Materiali: una penna e un foglio a testa.
Svolgimento: Ogni partecipante scrive ciò che desidera sia valutato. Per chiarire le
riflessioni e per esprimere le proprie opinioni nel modo più vantaggioso può essere
utile dare precisi temi di verifica. I fogli possono essere anonimi e, se rimante tempo,
li si può leggere ad alta voce a tutto il gruppo e commentarli. La verifica può
svolgersi sotto forma di questionario; questo accorgimento si rivela pratico per la
verifica di fatti accaduto a distanza di alcune settimane.
VERIFICA ATTRAVERSO BRAINSTORM
Obiettivo: Fornire un feedback sulle tecniche e sugli incontri; abituarsi alla verifica
per apprendere dall'esperienza; imparare ad esprimere le proprie impressioni e a dare
dei suggerimenti creativi.
Materiali: Cartelloni da appendere + pennarelli.
Svolgimento: In gruppi non superiori alle 15 persone, si elencano impressioni positive e negative e suggerimenti costruttivi attraverso un brainstorm. È bene affrontare le voci secondo quest'ordine, suddividendole ulteriormente in processo e contenuto. Alcuni titoli di verifica possono essere "Che cosa abbiamo imparato" e "Come utilizzare in futuro ciò che si è appreso".
VERIFICA UTOPICA
Obiettivo: Fornire un feedback sulle tecniche e sugli incontri; abituarsi alla verifica per apprendere dall'esperienza; imparare ad esprimere le proprie impressioni e a dare dei suggerimenti creativi, abilitarsi a pensare in modo positivo e concreto.
Materiali: Carta e penna per tutti.
Svolgimento: Individualmente o in piccoli gruppi, si ipotizza un progetto in riferimento ad un fatto analogo nel futuro, ma "sognato" in positivo, in modo utopico.
PAGELLA DI VERIFICA
Obiettivo: Fornire un feedback sulle tecniche e sugli incontri;
abituarsi alla verifica per apprendere dall'esperienza; imparare ad esprimere le proprie
impressioni e a dare dei suggerimenti creativi.
Materiali: Carta e penna per tutti.
Svolgimento: Stendere un elenco di ciò che si è fatto durante un'attività e chiedere
che ciascuno classifichi ogni voce in una graduatoria da - 2 a + 2, sia dal punto di vista
dell'efficienza sia della gratificazione. questo potrebbe essere fatto individualmente o
utilizzando un cartellone, e invitando ciascuno a scrivere il proprio voto in una colonna,
in mo che i totali di ciascuna sezione diano una specie di valutazione complessiva.
LE RANE NELLO STAGNO permette, attraverso lo schierarsi a livello fisico, di esprimere il proprio accordo o dissenso senza doversi per forza esprimere verbalmente.
Svolgimento:
In piedi, in cerchio. Chi ha qualcosa da dire (modalità, contenuto, sensazioni, ecc.) fa
un balzo "ranoso" all'interno del cerchio-stagno. Dopo ogni intervento, ognuno
è tenuto ad esprimere se concorda con la dichiarazione, tramite il proprio salto
all'interno dello stagno (più si avvicina al centro, più è d'accordo; più rimane al
limitare, più dissente).
LE TRE SEDIE Permette di dare un senso prospettico alla propria valutazione, evidenziando i miglioramenti da apportare. Può essere anche utilizzato come tecnica d'inizio per una verifica a freddo.
Svolgimento: si dispongono tre sedie all'interno di un
cerchio. Le sedie rappresentano 1) "mi è piaciuto", 2) "non mi è
piaciuto", 3) "cambierei". A turno, sedendosi su ciascuna sedia, ognuno
esprimerà la propria valutazione.
SCHIERAMENTI 1
Svolgimento: simile a "Le tre sedie", si immagina un triangolo su cui ci si schiererà dopo un intervento. Ci si potrà porre o ai vertici (assolutamente d'accordo, in disaccordo, non so), o lungo le linee immaginarie dei lati (posizione parziale).
SCHIERAMENTI 2 Permette di schierarsi fisicamente a secondo delle considerazioni espresse, lasciando la possibilità di modificare la propria posizione in seguito agli interventi / dichiarazioni che seguono.
Svolgimento: ci si dispone in fila uno dietro
l'altro lungo una linea retta immaginaria. Si concorda che a destra della linea
immaginaria si collocherà chi è d'accordo, a sinistra chi non lo è (o viceversa).A
turno, si fa una dichiarazione. Ci si colloca allora all'estrema destra se si è
completamente d'accordo, un po' a destra se si è parzialmente d'accordo, e così via. Se
il dichiarante modifica o chiarisce il proprio intervento, c'è lo spazio per variare
anche lo schieramento dei partecipanti. Chi cambia schieramento, può dichiarare i motivi
dello suo spostamento.
FISHBOWL
Svolgimento: Ognuno scrive una considerazione personale su quello che si sta verificando su di un biglietto che verrà collocato all'interno di un vaso (cappello, scatola, ecc.). Quando tutti avranno terminato, il vaso verrà fatto girare ed ognuno pescherà un biglietto (non il suo). A turno, si leggerà il biglietto estratto ad alta
voce e chi legge esprimerà i motivi dell'assenso o dissenso al contenuto del biglietto
appena letto.
LA VERIFICA NEL CAPPELLO
Svolgimento: si distribuiscono ai partecipanti 4 biglietti di 4 colori diversi. Ad ogni colore potrà corrispondere, per esempio un dubbio, una certezza, un bisogno, una valutazione sulla conduzione (i quattro ambiti possono ovviamente variare a secondo delle necessità). Su ogni biglietto, i partecipanti scriveranno la propria verifica. Tutti i biglietti raccolti dovranno essere messi e mescolati all'interno di un cappello. Ognuno pescherà poi 4 biglietti, uno per ogni
colore (non i suoi ovviamente). Chi inizia leggerà un biglietto a scelta che verrà
collocato su di un cartellone. Chi degli altri pensa di avere un biglietto (non importa
l'ambito) che si colloca vicino per contenuto o tema a quello appena letto, lo leggerà e
lo attaccherà vicino sul cartellone (al contrario, chi non è d'accordo, o affronta un
argomento diverso, collocherà il biglietto lontano dal nucleo di biglietti appena
attaccati). Così via, fino alla conclusione e lettura di tutti i biglietti.
M.JELFS "Tecniche di animazione" ElleDiCi
S. LOOS "99 Giochi cooperativi" Edizioni Gruppo Abele
R. MUCCHIELLI "Come condurre le riunioni. Teoria e pratica" ElleDiCi, 1993
J.d. NOVAK - D.B. GOWIN "Imparando ad Imparare" SEI, Torino, 1989
D.NOVARA - L. RONDA "Scegliere la pace: Educazione ai Rapporti", Edizioni Gruppo Abele
PATTUGLIA CIP "Educazione alla Pace. Sussidio Metodologico per capi" I Quaderni della Traccia, 1992
PATTUGLIA R/S Laboratorio sulla Cogestione 'La cogestione. Sperimentare la comunità. Sussidio per un laboratorio sulla gestione consapevole' ciclostilato in proprio, 1995